Il cosiddetto Decreto Rifiuti, che attua due delle quattro direttive europee contenute nel ‘Pacchetto Economia Circolare’ è appena entrato in vigore. Novit in tema di tracciabilità dei rifiuti, assimilabilità dei rifiuti speciali e professionali ai rifiuti urbani, semplificazione degli adempimenti e abbattimento della burocrazia.
Le novità
La riscrittura delle norme sul controllo della tracciabilità dei rifiuti prevede l’emanazione di ‘uno o più’ decreti attuativi per il nuovo Registro elettronico nazionale, con interoperabilità del nuovo sistema con i sistemi gestionali esistenti, sostenibilità dei costi per le imprese, gradualità di applicazione e periodo di sperimentazione. Sul fronte della assimilabilità dei rifiuti speciali agli urbani, si evidenzia un riallineamento con le direttive comunitarie: la nuova definizione di rifiuti urbani è tale ai soli fini del calcolo degli obiettivi di riciclo e non per affidarne la privativa ai Comuni. Le utenze non domestiche potranno conferire i propri rifiuti al di fuori del servizio pubblico, previa dimostrazione di averli avviati a recupero e saranno escluse dalla corresponsione della componente tariffaria rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti. L’introduzione dell’obbligo della detassazione va nella direzione di supportare le imprese circolari e sostenibili che avviano a recupero i propri scarti.
In tema di semplificazione: la tenuta dei registri di carico e scarico presso le associazioni e l’esenzione del formulario di identificazione per rifiuti da manutenzione per piccole imprese edili. Il raddoppio richiesto delle soglie quantitative di rifiuti annui per la tenuta dei registri di carico e scarico presso le associazioni di categoria consente alle imprese di avere più margini di gestione.
L’esenzione dal formulario di trasporto per i rifiuti da manutenzione e per le piccole imprese edili e le imprese di pulizia permette agli imprenditori di gestire in maniera più snella, con semplice Documento di Trasporto l’eventuale trasferimento presso la propria sede dei rifiuti prodotti in cantiere, qualora i limitati quantitativi non giustifichino un deposito temporaneo.
È rientrata in vigore anche l’esenzione dall’obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico rifiuti per le microimprese con meno di 10 dipendenti che producono solo rifiuti non pericolosi, misura che sgrava le imprese da un obbligo che comportava costi e rischi di sanzioni.